martedì 14 febbraio 2012

Bocuse d'Or Italia

Il Comitato Organizzatore del Bocuse d’Or Italia ha selezionato i nominativi dei candidati che il giorno 20 febbraio accederanno alla finale della selezione italiana per aggiudicarsi l’onore di rappresentare la nostra nazione a Bruxelles, gareggiando tra i venti migliori chef europei. Una dozzina le candidature pervenute. Il regolamento quest’anno prevedeva la presentazione di un dossier particolarmente dettagliato e la commissione (costituita da Giancarlo Perbellini, presidente del concorso e titolare del ristorante Perbellini di Isola Rizza; Carlo Spinetti, presidente dell’Associazione Promozione del Territorio e Antonio Santini, titolare del ristorante Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio) ha posto minuziosa attenzione nell’esaminare ciascuna candidatura, vagliando, oltre alla professionalità e alle capacità degli chef, anche gli aspetti caratteriali di predisposizione alla competizione e gli elementi motivazionali che hanno spinto ciascuno di loro a presentarsi alla selezione.

I tre finalisti:
Alfio Ghezzi - Locanda Margon (Ravina - TN)
Larosa Massimo - Il Mosaico (Casamicciola Terme, Isola d’Ischia - NA)
Andrea Serravezza - Tenuta Tresca (Botrugno - LE)


ANDREA SERRAVEZZA
Attualmente chef executive di Tenuta Tresca, Lecce. Ha partecipato a diversi concorsi nazionali ed internazionali, conseguendo ottimi risultati, fra questi il titolo di Campione nazionale nel concorso Massa Carrara del 2004 e la medaglia d’oro al campionato internazionale di cucina calda  - Massa Carrara, nel 2007. Già finalista nell’edizione 2010 della selezione nazionale del Bocuse d’Or, si ripresenta con l’entusiasmo e la convinzione che la cucina si esprima sempre guardando al futuro. “Le specialità del territorio abilmente rivisitate, si evolvono nella composizione del piatto per emozionare il cliente con sapori nuovi e al tempo stesso tradizionali, in un equilibrio armonico tra il classico e l’innovativo”.

domenica 5 febbraio 2012

TRIO D'EAU - Musicisti per il vostro matrimonio!

Composto da Valentina Negro alla voce, Salvatore D’Alba al pianoforte e da Angelo Urso al contrabbasso, il Trio d’Eau nasce nell’estate del 2008 dalla fusione dell’esperienza di tre musicisti salentini già affermatisi singolarmente in varie e divergenti esperienze musicali sostenute tra l’altro da autonomi percorsi di studio nel settore. L’idea iniziale del gruppo si basa sulla voglia di affrontare gli standard, più o meno classici, della canzone italiana degli anni ‘50/‘60 e di reinterpretarli in una chiave molto personale. La differente provenienza musicale di ogni singolo elemento si dimostra nel tempo sempre più convergente verso un’espressione sonora quasi del tutto nuova. Dal 2008 al 2010, il gruppo ricerca nel frequente confronto col pubblico una padronanza espressiva sempre maggiore che si materializza in una serie di esperienze e collaborazioni musicali, tra queste, quella che gradualmente lo lega alla figura di un altro elemento, le percussioni, suonate dal maestro Ovidio Venturoso. L’introduzione delle percussioni permette di ampliare maggiormente l’organico strumentale e favorisce nuove sperimentazioni al punto che, oltre al pianoforte, vengono inseriti suoni di organo e sintetizzatori che, apparentemente, sembrano cozzare con la scelta stilistica del gruppo, ma in realtà finiscono per amalgamarsi con grande naturalezza. Oltre a una continua ricerca stilistica, un altro grande obbiettivo che il Trio sta perseguendo e in cui si sta attivamente spendendo è quello che vedrà nel più breve tempo possibile, la realizzazione di un lavoro discografico completamente inedito solo successivo però, alla realizzazione di un altro lavoro che raccoglie invece i più bei brani scelti, reinterpretati e proposti dal TRIO D’EAU dall’inizio della propria carriera e che è stato presentato nell’estate 2011.

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